“Buonanotte a Teheran – Critical Zone” di Ali Ahmadzadeh

Amir (Amir Pousti) conduce una vita solitaria. Con il suo cane bulldog come unica compagnia, guida attraverso la malavita di Teheran, spacciando droghe di ogni tipo e curando anime in pena come un moderno profeta. Naviga per le strade della città senza meta, seguendo le indicazioni del suo GPS mentre si droga per fuggire da una città senza futuro. Eppure, nel suo vagare nei luoghi più bizzarri e loschi, tra giovani e meno giovani, di vario tipo ed estrazione sociale, ma tutti in cerca di una dose, tra prostitute transgender alle assistenti di volo che lavorano come corrieri della droga, trova il suo modo di opporsi e resistere al regime.

Girato clandestinamente, ambientato nell’arco di una sola notte, scritto e diretto da Ali Ahmadzadeh (classe 1986) regista al suo terzo film dopo Mehmouniye Kami (Kami’s Party) del 2013 e Madar-e ghalb atomi (Atomic Heart) del 2015, Buona Notte a Teheran è stato presentato in anteprima durante la prima edizione del Milano Film Fest, fuori concorso nella sezione “Controcampo”, dopo aver vinto il Pardo d’Oro al Festival di Locarno.

Il film sarà disponibile dal 12 giugno in esclusiva su IWonderfull, la piattaforma di streaming di I Wonder Pictures, accessibile attraverso i canali Prime Video.


Ha raccontato Ali Ahmadzadeh parlando del film “I miei film riguardano soprattutto le nuove generazioni di iraniani e la loro vita all’interno del Paese, una vita che per sua natura è in costante conflitto con il potere politico e il sistema.
Il Regime non vuole che venga mostrata la realtà, decisa a presentare al mondo esterno l’immagine di uno Stato islamico tradizionale e religioso. Nel mio nuovo film, Critical Zone, cerco di ritrarre tutto nel modo più nudo e radicale possibile. Il mio intento è stato quello di mostrare la città di Teheran come un grande istituto psichiatrico, motivo per cui a volte abbiamo dovuto nascondere la telecamera. Tutto questo ha dato al cast e alla troupe, durante la produzione del film, la sensazione di essere una sorta di combattenti ribelli e, da parte mia, ho cercato di sfruttare al massimo tutta l’adrenalina che avevamo
nel sangue. Realizzare questo film per noi è stata una forma di lotta e di ribellione. Mostrarlo al mondo sarà la nostra vittoria.”

Il cast è composto da attori non professionisti, e attraverso la loro interpretazione apportano un tocco spontaneo di dissenso e speranza.
Ahmadzadeh con la fotografia cupa e realistica di Abbas Rahimi e la colonna sonora evocativa di Milad Movahedi, gira con lo sguardo attento di un documentarista in questo racconto di viaggi dentro l’abitacolo di una automobile, spazio e simbolo di libertà nell’angoscia e nello spaesamento, nella ricerca di sopravvivere in un paese oppressivo, e restare vivi.