“Good Boy” i grandi del cinema britannico si mobilitano per il corto prodotto dall’italiana Elettra Pizzi

Good Boy segue Danny (Ben Whishaw), senza soldi e senza fortuna, il cui tentativo di rapinare una banca con l’anarchica madre (Marion Bailey) viene fatto deragliare da bizzarre manifestazioni del loro passato.

Il film, incentrato sui temi del lutto e direttamente ispirato all’esperienza personale di Stuart, è sostenuto dall’associazione di beneficenza Let’s Talk About Loss di Bristol e sembra aver toccato i cuori di molti “reali” del cinema britannico.

Quando l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha svelato la rosa dei candidati alla 96ª edizione degli Academy Awards, il cortometraggio commedia-drammatico GOOD BOY, girato nel Somerset e prodotto dall’italiana Elettra Pizzi, si è ritrovato ad essere uno dei 15 candidati come Best Live Action Short Movie agli Oscar 2024, le cui nomination saranno annunciate il prossimo 23 gennaio.

Good Boy, debutto alla regia di Tom Stuart con protagonisti del calibro di Ben Whishaw e Marion Bailey, ha suscitato un’ondata di entusiasmo nell’industria cinematografica britannica, nonostante non sia ancora stato distribuito oltre il circuito dei festival. Questo fermento è culminato di recente con l’ingresso di Dame Emma Thompson in qualità di Executive Producer, che si aggiunge agli EP già coinvolti Gia Coppola e Chris Quested, CEO di Goldcrest Films.

Nella shortlist agli Oscar 2024 come Best Live Action Short Movie, Good Boy, montato dalla vincitrice del BAFTA Selina MacArthur, si trova in diretta competizione con i cortometraggi di alcuni dei più grandi studios di Hollywood. Nonostante ciò, si nota un fascino notevole nei suoi British-ismi e nelle sue semplicità senza fronzoli:

È difficile raccontare una storia di lutto che sia divertente e dolorosa allo stesso tempo, e questa storia sul lasciare andare una persona cara è quanto di più perfetto ci possa essere. Ben Whishaw regala una performance di grande intensità e dolcezza, resa ancor più forte dal senso di rabbia e confusione dovute a una perdita. Il film di Tom Stuart ha il cuore leggero e una verità accecante: sono quindici minuti emozionanti. È bellissimo, commovente e profondamente necessario in questo momento.Emma Thompson