Tratto dal film Un Triomphe scritto da Emmanuel Courcol e Thierry de Carbonnières
diretto da Emmanuel Courcol, liberamente ispirato alla vera storia di Jan Jonson (avvenuta in Svezia a metà degli anni ’80), Grazie Ragazzi racconta la storia di un attore (Antonio Albanese), lontano dalle scene da anni, che viene contattato da un suo caro amico (Fabrizio Bentivoglio) per fare l’insegnante di un laboratorio teatrale all’interno di un istituto penitenziario.
La disillusione del neo insegnante si trasforma in un nuovo progetto, una spinta energetica di una ritrovata passione, quando conosce i 5 detenuti che dovrà far recitare. E non si accontenta di una favoletta qualsiasi, sogna in grande: mettere in scena Aspettando Godot.
Giorno dopo giorno i detenuti iniziano ad appassionarsi ai loro ruoli, del resto chi meglio di loro conosce e vive l’attesa per qualcosa?
Sul palco diventano attori, non sono più detenuti, il pubblico li applaude per la loro credibilità. Partono per un tour incredibile in giro per l’Italia.
Ma ogni volta che il sipario cala, il ritorno in carcere è sempre più difficile per loro.
Grazie Ragazzi è un film sul mestiere dell’attore e sul potere dell’Arte, in questo caso il Teatro.
Scritto (molto bene) da Michele Astori e dal regista Riccardo Milani, e interpretato “meglio” da un cast azzeccato, ha toni più “colorati” rispetto al film francese cui si ispira; sa fa sorridere, raccontando diverse sfumature umane, ed emoziona senza forzature.