“Il Sol dell’Avvenire” di Nanni Moretti

“La Storia non si fa con i se.
E chi l’ha detto?
Io la Storia la voglio fare con i se!

È una citazione da Il Sol dell’Avvenire il nuovo atteso film di Nanni Moretti, e potrebbe esserne la trama.

Frames “Il Sol Dell’Avvenire”
Nanni Mretti Director
Michele D’Attanasio Cinematographer

Scritto dal regista con Francesca Marciano, Federica Pontremoli e Valia Santella, Il Sol dell’Avvenire è un gioiello di 95 minuti di lampi di ironia e lucida analisi autoironica, di brio satirico, di canzoni, di (esilaranti) invenzioni narrative e di spensierata malinconia sul Cinema e di osservazioni acute sul come fare il Cinema.

Frames “Il Sol Dell’Avvenire”
Nanni Mretti Director
Michele D’Attanasio Cinematographer

È la storia di Giovanni (Moretti), un regista, con riti e nevrosi, che sta realizzando un film ambientato nel 1956, durante la Rivoluzione Ungherese, i protagonisti sono: il Partito Comunista italiano, un circo ungherese in tour in Italia, un redattore dell’Unità (Orlando), una sarta (Bobulova) attivista che prende, e vorrebbe far prendere dalla sua sezione, come esempio mondiale, le distanze da Mosca; nel mezzo ci sono i dubbi dello stesso Giovanni, che fa un film ogni 5 anni, e vorrebbe realizzare un film musicale, che da 40 anni sta con Paola (Buy) che gli ha prodotto ben 13 film, e ora, per la prima volta sta producendo anche il film di un altro regista.

Nanni Moretti torna a mettersi in gioco e vince! Il Sol dell’Avvenire è un film libero.

Nella vita 2 o 3 principi bisogna pur averli” ed è così che Moretti si prende in giro con intelligenza e devozione verso il suo meraviglioso mestiere, che ci ha fatto amare i suoi lavori e appassionare al suo personaggio davanti alla macchina da presa; e nel farlo si diverte, e compone un discorso che fila liscio tra realtà e metacinema (i due piani si alternano fluidamente creando una storia unica), e ci fa sorridere e ridere (molto) perché riflette, commenta e argomenta, ma mai usa un linguaggio dissacrante, semmai sarcastico e talvolta amaro, sul Cinema e sulla Politica, sulla Stampa e sui bizzarri commenti richiesti dai giornalisti, sulle Piattaforme, sui sabot calzature tragiche come le pantofole.

Con un (già) iconico sopralluogo notturno in monopattino con Mathieu Amalric (nel ruolo di un coproduttore francese), con irresistibili camei (non possiamo di svelare i nomi, per non rovinare la sorpresa folgorante) e colte citazioni, con i primi piani delle espressioni facciali spassosissime di Moretti, Il Sol dell’Avvenire sorge e solleva una leggera brezza giocosa che fa respirare bene.
La sfilata finale, di bandiere e volti, suoi attori/manifesto dei film di Moretti, quasi quasi commuove.

https://www.nonsolocinema.com/il-sol-dellavvenire-di-nanni-moretti.html