(…) un anno prima dell’inizio di questa storia un’importante ricerca realizzata da un’università della Louisiana in collaborazione con il Center of Advanced Study of Body and Facial Plastic Surgery di Carmel (CA) ha decretato che Maria Cristina Palma è la donna piú bella del mondo.”
Maria Cristina (o Cretina come la chiamano i detrattori) oltre a essere la donna più bella del mondo è la moglie del Primo Ministro, ex modella proveniente dall’alta borghesia, cresciuta in un “dolore ciclico” che scompare per consunzione e si rinnova come un bulbo a primavera, prima ha perso la madre, poi il fratello, poi il primo marito.
“Nulla di ciò che ha fatto fino a oggi le sembra un atto volontario, un reale bisogno, un obiettivo cercato, un desiderio realizzato“.
Gli unici momenti puri sono quelli che trascorre con la figlia di dieci anni, Irene, per tutto il resto si sente incapace ad affrontare i cambiamenti del presente, e con una scheggia affilata di malinconia che le dilania il petto.
No, non è depressa, ha “solo” paura di essere sé stessa, di mostrare le imperfezioni intime, quelle che vanno oltre la sua tanto decantata bellezza, ad un mondo esterno che in realtà è più fragile di lei, barricato e armato fino ai denti nelle trincee dei “social”, assetato di gossip per nutrire gli alibi della sua solitudine.
Durante una serata all’Opera “Maria Cristina si porta una mano alla bocca e la fronte le cade sul parapetto del palco mentre Tosca canta: «Vissi d’arte, vissi d’amore. Non feci mai male ad anima viva. Con man furtiva quante miserie conobbi».”
Perché Maria Cristina ha vissuto d’amore e per l’amore, si è sacrificata per il primo marito, famoso scrittore, è diventata poi l’ombra del secondo marito, fedele all’etichetta imposta dal ruolo che ricopre, ricordando bene le parole di sua madre: “La bellezza, senza coraggio, è un guaio. Proprio perché sei bella non verrai presa sul serio e ti dovrai impegnare cento volte di piú delle altre per dimostrare che sei intelligente, profonda, per non essere usata e trattata come una scema dagli uomini. ”
A causa gli altri e anche un po’ per colpa sua, ha dimenticato nella sua vita intima il coraggio.
Quando la minaccia della pubblicazione di un video incombe sulla sua sfera privata, rischiando di far esplodere tutto, ritrova quel coraggio, che forse non ha mai avuto perché troppo protetta prima e troppo innamorata dopo, e sarà finalmente sé stessa.
Ne La Vita Intima Ammaniti ricostruisce un ambiente sociale realistico con personaggi intriganti, giocando con le geometrie dei generi attraverso la sua scrittura elegante e arguta, e stilettate di ironia e umorismo nero.
Il lettore resta inerme e incantato di fronte all’abilità di Ammaniti di condurlo esattamente dove (lo scrittore) vuole, guardando dal punto di vista di e ragionando come Maria Cristina.
Sagace e spiazzante: La Vita Intima ha la tensione narrativa del giallo (il lettore viene tenuto sulla corda e dovrà fare appello a tutta la sua calma e razionalità per non andare a leggere il finale), possiede l’emotivà di una storia d’amore, brilla di brevi momenti di pura comicità (l’analisi del Bruco, social media manager, sulla tipologia di filmini di genere è puro spasso che scoppia all’improvviso), racchiude l’intelligenza di una satira sulla politica e sulla società, e si sviluppa in un saggio sulla psicologia di una donna controllata e frenat
a davanti al mondo, libera solo nei suoi pensieri di percorrere tracciati individuali, scelte solo sue.
La curiosità di sapere come va a finire vi terrà incollati fino all’ultima pagina.
Niccolò Ammaniti, La Vita Intima, Einaudi Stile Libero 2023, € 19