“Le Assaggiatrici” di Silvio Soldini

Tratto dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino (Feltrinelli, 2018, Premio Campiello), Le Assaggiatrici è ispirato alla vera storia di Margot Wölk, che solo alla fine della sua vita, a 96 anni, ha raccontato di essere l’unica “assaggiatrice” di Hitler ancora in vita: aveva fatto parte di un gruppo di giovani donne costrette per più di due anni ad assaggiare il cibo per Hitler, quando era nascosto nella Tana del Lupo.


Il regista Silvio Soldini ha adattato il romanzo con Doriana Leondeff, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Lucio Ricca, raccontando la storia di Rosa (Elisa Schlott), che nell’autunno del 1943 scappa da una Berlino bombardata per rifugiarsi dai suoceri in un paesino sul confine orientale, come consigliato dal marito, arruolato in guerra e mandato sul fronte russo. Rosa, intraprendente donna che ha sempre lavorato come segretaria, scopre che nella foresta confinante si trova il quartier generale di Hitler.
Una mattina alla porta dei suoceri di Rosa bussano le SS, per prelevare Rosa e condurla, insieme ad altre giovani tedesche nella residenza segreta di Hitler per svolgere il compito di assaggiatrici delle sue pietanze.

Rosa insieme ad altre 6 “compagne” resta nella caserma per il pranzo e la cena che verrano servite al führer, potranno alzarsi dal tavolo solo dopo un’ora per avere la certezza che non siano avvelenati. Tra terrore, fame e incertezza, la solitudine di Rosa si scioglie tra le braccia dell’ufficiale Ziegler (Max Riemelt).

La storia inizia nel novembre del 1943. Dopo un tempo infinito per chi vive allora, giunge la notizia che Hitler sta perdendo sul fronte russo, e poi che gli alleati stanno per sbarcare in Normandia. La fine della Guerra è una guerra stessa.

Girato in tedesco, lingua che Soldini non conosceva, “il problema della lingua si è rivelato solo una piccola difficoltà in più nel lavoro con gli attori. E la cosa mi ha dato la conferma che non è così importante capire precisamente quello che viene detto quando il fine ultimo è quello di mettere in scena qualcosa di emozionante perché vivo, qualcosa che accade veramente. In fin dei conti la sfida è sempre quella. Una questione di “verità”.

Gli orrori della Germania nazista, i campi di concentramento, la guerra, le esecuzioni, non si vedono. Sono bisbigliati dai suoceri di Rosa, sono raccontati in una confessione incubo da Ziegler. Sono oltre quella tavola apparecchiata dove un boccone potrebbe essere l’ultimo (a questo proposito siamo perplessi che la sceneggiatura abbia reinventato un finale troppo emotivo e non abbia provato a introdurre l’ultima pagina del romanzo, parte ambientata anni dopo, perché fornisce un impatto angosciante).

Ogni scena si conclude con un punto marcato da un istante nero sullo schermo. Soldini e il direttore della fotografia Renato Berta scandiscono così il tempo per fornirlo allo spettatore, per inquadrarlo in un periodo dove il tempo aveva perso significato tra gli orrori perpetrati dal nazismo; Soldini e i direttori del montaggio, Carlotta Cristiani e Giorgio Garini, hanno lavorato per raggiungere un climax intenso, anche se come detto sopra, troppo emotivo.


Data di uscita: 27 marzo 2025

Genere: Drammatico

Anno: 2025

Paese: Italia, Svizzera, Belgio

Durata:117 min

Produzione: Lumière & Co. in co-produzione con Tarantula e TellFilm

Distribuzione: Vision Distribution