“L’Infinito” di Umberto Contarello

“Un mercoledì solenne come un semaforo, durante una telefonata pomeridiana con Paolo (Sorrentino), a un certo punto, dopo la mia lagna delle depressioni allo stato iniziale, Paolo come fosse la cosa più normale del mondo, Paolo mi dice all’improvviso che “stavolta” l’avrei girato io un film che avremo scritto insieme e che lui avrebbe prodotto. Con l’incoscienza degli uomini adulti incoscienti accettai e ci accordammo sul fare un film libero e intimo. Ma un film su cosa? Su di te, visto che farai anche il protagonista”.

A parlare è il 66enne padovano Umberto Contarello, laureato in filosofia, con una carriera da sceneggiature lastricata di successi. Da Mazzacurati a Sorrentino, con cui ha firmato This Must Be The Place, La grande bellezza e Loro, e con cui ora firma anche L’Infinito che segna il suo debutto alla regia e alla recitazione, Contarello scrive dirige e interpreta un film elegante nella sua malinconia narrativa, ma allo stesso tempo con un’arguzia pungente nei dialoghi.
I fasti del successo sono sbiaditi sullo sfondo della vita di Umberto, sceneggiatore Premio Oscar in cerca di una nuova occasione. In un mondo moderno, in un sistema produttivo che parla un linguaggio cui prova ad adeguarsi alla ricerca del turning point, Umberto ottiene il “compito” di supervisionare la sceneggiatura di una giovane emergente (Carolina Sala).
Mentre si barcamena in una vita di lusso, cui non intende rinunciare, nel rapporto che cerca di recuperare con la figlia Elena (Margherita Rebeggiani), accudito dal tuttofare Lucas (Eric Claire) dal senso pratico, Umberto riflette su di sé, sulla vita, sul cinema… Che poi è come se riflettesse sempre su se stesso.


“Quella Roma che avevamo immaginato e cercato, gelida e grigia come certe città baltiche e aggredita da scale buie come gallerie” per usare le parole del regista, è restituita nella fotografia in bianco e nero di Daria D’Antonio. Sullo stile delle riprese Contarello e Sorrentino già in fase di scrittura avevano deciso di girare rigidamente senza muovere la macchina da presa “ricordo proprio che Paolo sul copione indicò in maiuscolo, in testa ad una scena, l’unico brevissimo carrello che avrei potuto utilizzare. Scrisse credo “IN QUESTA SCENA
È PERMESSO L’UNICO CARRELLO DELL’INTERO FILM”.

C’è un’autoironia spigliata o potremmo dire anche frecciatine sornione – di Sorrentino stesso sui suoi film e sulle critiche rivolte a lui attraverso i discorsi di Umberto – e c’è una dolcezza d’altri tempi nella presenza scenica di Contarello con il suo inarrendevole sconfitto Umberto. Sfuggente e suggestivo, L’Infinito non è un film ingenuo né semplice, è forse furbo ma non lo nasconde, anzi se ne compiace con una tenerezza quasi infantile però sincera e simpatica.

Data di uscita: 15 maggio 2025

Genere: Drammatico

Anno: 2025

Paese: Italia

Durata: 91 min

Produzione: Numero 10, The Apartment, UMI Films

Distribuzione: PiperFilm