Marcel, l’indiscussa star di Marcel the Shell (With Shoes On), è una conchiglietta antropomorfa alta suppergiù due centimetri, con un un occhio finto, un paio di sneakers, una voce tenera, possiede un cuore molto grande, l’ingenuità di un bambino e la saggezza di chi, spiritoso e curioso, sa cavarsela egregiamente da solo, sicuro di sé.
Il successo di questo mockumentary in stop motion è dell’attrice Jenny Slate che presta a Marcel (Marcello) questa voce in falsetto timida e comica.

Marcel fa la sua prima apparizione in un cortometraggio (tre minuti e poco più), seguito poi da altri, in stop motion nel 2010 creato dal regista Dean Fleischer Camp con la (ex) moglie Jenny Slate.

Il successo, milioni di visualizzazioni, è stato immediato, tanto che dal 2011 sono stati anche pubblicati due libri di fiabe.
Da dove arriva Marcel? Occorre risalire ad anni prima del 2010, quando la coppia invitata a un matrimonio di amici si era trovata a dividere un appartamento con altri invitati; lo spazio vitale era molto ridotto e Jenny Slate aveva improvvisato questa vocina garrula per ridere ironicamente della situazione.
La sceneggiatura gentile e genuina, scritta da Fleischer-Camp, Jenny Slater e Nick Paleyon, scorre veloce e naturale anche grazie al suo innato (plauso alla Slate) tempismo comico; l’animazione scrupolosa degli esperti Fratelli Chiodo (Charles, Anthony, Edward) dà il via a questo “video-ritratto” commovente e spiritoso.

Separato da poco, un regista di documentari si sistema in una casa di AirB&B dove fa la scoperta di Marcel, conchiglia ciarliera; decide di fare un documentario sulla sua vita di tutti i giorni e metterlo online. Marcel vive in quella casa con nonna Connie (doppiata da Isabella Rossellini), un “osso duro”. Sono rimasti solo loro due: la coppia che viveva lì “ha iniziato a urlarsi contro più di quanto si parlasse”; una notte lui se ne è andato svuotando i suoi cassetti, dove suppongono, ci fosse tutta la loro famiglia, trasferendosi.

“È difficile per te?” – chiede il regista a Marcel –
“Non nel mondo in cui pensi tu. Ma direi che è risaputo che ci vogliono almeno 20 conchiglie per avere una comunità. È lo stretto necessario per sopravvivere. Ricordo che all’inizio pensavo che non ce l’avremmo fatta. C’erano più suoni e cose da dire quando eravamo tutti qui. Ma a volte devi solo ignorare quelle regole e pensare ‘bah in realtà la regola è che non voglio solo sopravvivere, ma voglio avere una bella vita e restare vivo’.
Sai perché sorrido tanto? Perché ne vale la pena!”
Inevitabilmente Dan viene coinvolto dalla struggente dolcezza di Marcel, dal suo affetto e premura per la nonna, e prova ad aiutarlo a trovare la sua famiglia.

Con un mix di oggetti reali e animazione, incantevoli invenzioni visive e deliziose sorprese, Marcel The Shell conquisterà i vostri cuori per la sua spontaneità, per la capacità di comunicare a tutti, senza limiti di età. È una favola sulla resistenza e il coraggio, sul vivere e mai sopravvivere.
Dalla memorabile-acuta osservazione (una fra tante) sulle community del web (it’s not a community it’s an audience – non è una comunità, è un pubblico) alla “bread-room (perché dorme in una fetta di pane), dal suo rover (una pallina da tennis con cui si sposta), alla sua corazza da difesa per andare nel mondo, Marcel in questa piccolissima storia mostrerà un’originale carattere e una potenza umana che nulla hanno da invidiare a narrazioni con budget da incalcolabili zeri.