Adolf Hitler è sempre stato un ammiratore della musica di Richard Wagner; l’attore (David Bomber) che lo incarna in “Operazione Valchiria”, in una scena del film dichiara che se non si conosce Wagner non si può apprezzare in fondo l’essenza del nazionalsocialismo. La “Cavalcata delle Valchirie” è un brano dell’opera “Die Walküre” del compositore tedesco che, preponderante, segna l’inizio della cronaca del coraggioso e ingegnoso piano per eliminare uno dei dittatori più terrificanti che il mondo abbia conosciuto.
Le Valchirie, secondo la mitologia scandinava, erano guerriere che assegnavano il destino di morte ai guerrieri e conducevano le anime degli eroi uccisi. Per questo Hitler aveva denominato “Operazione Valchiria” il piano d’emergenza nazionale per proteggere il suo governo nel caso in cui lui fosse stato ucciso; doveva essere l’esercito della riserva a prendere il comando, bloccando i tumulti popolari, fino a che l’ordine non fosse stato ristabilito.
[Bryan Singer->mor3561] (I soliti sospetti, X-Men, Superman Returns) dirige con un ritmo perfetto e un’essenzialità avvincente la storia di un gruppo militare che osò valorosamente opporsi al tiranno tedesco, ordendo un attentato per ucciderlo e rovesciarne il regime. Lo spettatore seduto in sala può facilmente prevedere quale sia la fine di questo colpo di stato. Quello che si evidenzia è una storia non da tutti conosciuta, ma che ipnotizzerà il pubblico, per merito di una regia e una sceneggiatura (Christopher McQuarrie, Premio Oscar per I soliti sospetti), che hanno saputo bilanciare azione e suspense, creando un impatto scenico forte e definito, imprimendo ogni sequenza di una tensione che si mantiene costante per tutta la durata della pellicola.
Il design di quest’opera riecheggia quello dei film degni anni ’40, effetto dichiaratamente voluto da Singer, che ha adattato questa fotografia a un moderno action-thriller. La Germania ha fatto da set al film, con grande emotività da parte di tutto il cast. L’inizio è stato girato in modo classico con gru e carrelli, dopo il regista ha voluto che le riprese fossero effettuate con una camera a spalla, per creare “una sottile energia nervosa, una sensazione di incertezza, che accentua l’ansia”.
Operazione Valchiria narra una storia vera: il coraggio estremo di alcuni eroi della Resistenza tedesca.
A mettere la bomba nella sala riunioni di Hitler, il 20 luglio 1944, fu il colonnello Claus von Stauffenberg, aristocratico tedesco, qui interpretato da un eccezionale e carismatico Tom Cruise, che rende onore a un uomo valoroso.
La scena si apre all’inizio del 1943, in Germania, dalla Russia arrivano tragiche notizie e iniziano a diffondersi voci che la disfatta in Africa è inevitabile. Proprio in questo continente, nella decima divisione si trova il colonnello Stauffenberg, che, durante un bombardamento, perde un occhio, la mano destra e alcune dita della sinistra. Non si conosce il momento in cui iniziarono a emergere i dubbi di questo giovane colonnello (morirà a 36 anni), le cause che lo portarono a sentirsi tradito dal governo della sua Patria.
È Stauffenberg, inserito tra i ranghi del potere che mirano a fermare Hitler, di cui fa parte anche il generale di divisione Henning von Tresckow (un commovente e perfetto Kenneth Branagh), a ideare una rischiosa cospirazione per fermare a tutti i costi il dittatore e impadronirsi di Berlino, modificando segretamente il piano “Operazione Valchiria”. Tutti i cospiratori erano uomini con una famiglia, sapevano di avere poche chance di successo e che un fallimento li avrebbe condotti a morte certa. Stauffenberg è un ufficiale con l’elevato senso di coscienza, sa di avere un dovere non più nei confronti del suo Paese, ma un dovere di salvare vite umane.
Il rispetto morale, forte e rigoroso con cui Singer descrive la personalità di questi membri della Resistenza, dona a questo progetto un’intensità convincente.
Il regista ha messo in luce che durante la Seconda Guerra Mondiale non tutti i Tedeschi erano nazisti fedeli a Hitler; oltre a gruppi studenteschi, politici, religiosi, c’erano, anche se meno conosciuti, i membri della Resistenza tedesca, convinti che il Führer fosse una calamità per il paese, che lottarono contro il dittatore dall’interno del sistema.