Tim Mielants (regista di Peaky Blinders, Wil e De Patrick), da una sceneggiatura di Enda Walsh basata sul romanzo breve dell’irlandese Claire Keegan “Piccole cose da nulla” (Einaudi, 2022) torna a lavorare con il Premio Oscar Cillian Murphy in un dramma penitenziale.
Mielants e Walsh hanno composto un film non memorabile ma con un tema dal forte valore civile e politico, non sono riusciti a cogliere l’apparente semplicità di un testo (il romanzo originale) con un tono profondo che arriva a toccare le corde emozionali dell’anima.
New Ross, Irlanda, 1985. Bill Furlong (Cillian Murphy) è un commerciante di carbone, un uomo taciturno che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie.
Quando per caso scopre un terribile segreto nascosto nel convento locale, diretto da Suor Mary (Emily Watson, Orso d’Argento per la miglior interpretazione non protagonista alla Berlinale 2024), i ricordi più dolorosi del suo passato tornano a galla.
Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di un’intera comunità.
Con la fotografia evocativa di Frank Van den Eeden, Piccole Cose Come Queste, alternando flashback della vita del protagonista al presente della metà degli anni 80, è un racconto lento sulla redenzione del bene. Il Bill Cillian Murphy non è un eroe, è un padre di famiglia con 5 figlie in età di studi, è un grande lavoratore con un passato che ricorda con sconfitta malinconia.
Onesto, vive in una comunità cittadina che si gira dall’altra parte nei confronti delle peccatrici, lasciandole sole alla mercè di una delle più grandi vergogne criminali delle chiese irlandesi.
Sommesso anziché essenziale, con un finale che ritrova la potenza delle parole del romanzo, è comunque un film da vedere – ripeto – per il tema che affronta.
Data di uscita: 28 novembre 2024
Genere: Drammatico
Anno: 2024
Paese: Irlanda, Belgio
Durata:98 min
Produzione: Artists Equity, Big Things Films, Wilder Content
Distribuzione: Teodora Film