“Planet B” di Aude Léa Rapin

Dopo Gli eroi non muoiono mai (2019) la regista francese Aude Léa Rapin arriva alla Mostra del Cinema con un ambizioso film di fantascienza, da lei scritto, interpretato da due attrici straordinarie, e forza della storia, Adèle Exarchopoulos e Souheila Yacoub.

Siamo a Grenoble nella Francia del 2039 un gruppo di attivisti perseguitati dallo Stato scompare senza lasciare traccia. 
Julia Bombarth (Adèle Exarchopoulos) uccide accidentalmente un poliziotto e viene colpita all’occhio, prima di svegliarsi completamente illesa in un ambiente molto strano: un piccolo hotel in paradiso in riva al mare. In realtà si trova rinchiusa in una prigione virtuale, intrappolata in un mondo del tutto sconosciuto: il Pianeta B.
Contemporaneamente Nour (Souheila Yacoub), una giornalista irachena fuggita in Francia con documenti falsi, cerca di non essere rimpatriata. Venuta in possesso di un visore VR, che spera di vendere, si trova invece catapultata nel Pianeta B. Inizialmente diffidente della presenza di Nour, Julia si rende presto conto che è la sua unica speranza di fuggire dalla prigione.

Planet B è un film che si fa promotore e portare di temi scottanti: l’ecologia e gli attivisti radicali, la brutalità della polizia, il rischio di minacce costanti e concrete alla democrazia. 
La premessa di partenza è promettente, ha un interessante potenziale tematico, ma man mano che la storia avanza è come un castello di carte che inizia a crollare, ed è un peccato, un vero peccato che tutto inizi a sgretolarsi sotto il peso proprio delle tematiche scelte.