Presentato a Milano “Generazione 1000 euro”

Massimo Venier ha presentato a Milano il suo nuovo film Generazione 1000 euro, un’opera attuale, giovane, interpretata con entusiasmo e carisma da coinvolgenti attori italiani: Alessandro TiberiValentina Lodovini, Francesco Mandelli, Carolina Crescentini e Francesco Brandi.

Generazione 1000 euro racconta il mondo dei precari, termine che oramai rimbomba, quasi fosse diventato una moda, da sondaggio a inchiesta; narra le imprese di alcuni giovani che non si arrendono all’accontentarsi, ma continuano a sperare e a sognare, ma al momento il loro futuro, quando va bene, è rinnovato di sei mesi in sei mesi, e lo stipendio arriva scarso ai mille euro.

Alla conferenza stampa di presentazione del film era presente anche la cantante Malika Ayane, autrice della colonna sonora.
Malika, consacrata nell’ultima edizione del Festival di Sanremo è stata la protagonista di Generazione 1000 euro con tre canzoni: Felling betterMoon e Soul waver. A proposito della sua “partecipazione” al film dichiara: “Non ho 30 anni, il target generazionale di questo film. Ne ho 25, appartengo a quella fascia d’età che forse è messa anche peggio dei trentenni. La cosa più importante è la creatività.
La creatività serve come consolazione nel non avere certezze.”

Com’è nato questo progetto?

Massimo Venier : “I produttori hanno individuato il libro e hanno pensato di trarne un film, lasciando però a me e a Federica Pontremoli una certa libertà nella stesura della sceneggiatura.”

Matteo, il protagonista è un genio della matematica, perché avete scelto proprio questa materia?

Massimo Venier: “Il nostro progetto è nato proprio con l’intenzione di dare a Matteo questa caratteristica di essere quasi un genio. Io personalmente amo la matematica, anche se non ci capisco nulla….
Un giorno lessi un articolo sulle coincidenze, e mi colpì parecchio. Era un articolo su un inchiesta tragica che riguardava un incidente capitato a due gemelli, una coincidenza veramente drammatica…da cui è stato ipotizzato un modello matematico che le coincidenza non solo possono, ma devono succedere. Da questa cosa pian piano ho elaborato una mia storia.
Mi si è delineata l’idea di fare di Matteo un matematico, esperto di statistica, che facesse un lavoro su studi e ricerche che riguardassero, appunto statistiche, situazioni impossibili che non solo possono, ma devono realizzarsi.”

Come si colloca questo progetto in relazione ad altri film, riguardanti il mondo del lavoro, come Tutta la vita davanti e Fuga dal call center?

Massimo Venier: “Noi abbiamo individuato un contesto stimolante, i nostri produttori hanno trovato, come dicevo, la storia, consentendoci la massima libertà su come gestirla.
Rispetto al film di Virzì, che è intoccabile e che racconta la società in modo grottesco, noi abbiamo scelto di utilizzare un’altra chiave. Fuga dal call center, non l’ho ancora visto…
A me piace aggiungere alla commedia un tocco di amarezza e uno di dolcezza, renderla un po’ malinconica. Da spettatore, poi, amo una visione diversa dalla mia. Un regista deve poi fare le cose che si sente, suonare lo strumento che più gli piace. Bisogna raccontare i film come li si sente.”

Generazione 1000 euro parla di una ricerca, di un’affermazione lavorativa, ma anche sentimentale. Quanto il lavoro condiziona la vita privata?

Alessandro Tiberi: “Io penso che il precariato sia più una condizione umana che lavorativa e il film tende a sottolinearlo. Matteo, il mio personaggio, si rispecchia molto negli altri e grazie agli amici capisce meglio alcune cose.” 

Francesco Mandelli: scherzando “Mah, io personalmente non ho mai lavorato nella mia vita, quindi non so se posso rispondere… Una volta se facevi un lavoro come il muratore non c’erano problemi, mentre ora si ha paura di essere giudicati per questo, in pratica se uno dice di fare il muratore difficilmente tende a “rimorchiare”. Oggi domina la ‘logica dello squalo’, ma c’è ancora chi fa delle scelte legate a dei valori autentici”. 

Valentina Lodovini: “I rapporti umani sono decisamente condizionati dalle scelte professionali, soprattutto in un momento come questo in cui trovare un lavoro è così difficile. L’intimità ne risente.”

Carolina Crescentini: “Non sempre un lavoro aderisce alla persona e credo che si debba fare una scelta.” 

In questo film le donne sono il sesso forte, decisionale… sono loro che prendono le redini in mano…

Massimo Venier: “Le donne sono il motore di quasi tutto… precedono con un meccanismo interessante nello smuovere le situazioni”

Carolina Crescentini: “Le donne hanno le idee più chiare e quindi sono più determinate nel raggiungere i loro obiettivi.” 

Valentina Lodovini: “Noi siamo anche nate per essere madri e questo ci rende più forti.”