Giovanni Veronesi porta in scena al Cinema il film perfetto per tutti, per San Valentino (e non solo!).
Esce il 14 febbraio infatti la cinica e brillante commedia Romeo è Giulietta scritta da Veronesi, da Pilar Fogliati (abile scrittrice ed espressiva attrice) e da Nicola Baldoni.
Il grande regista teatrale Federico Landi Porrini (un sorprendente Sergio Castellitto) decide di portare in scena il suo ultimo spettacolo teatrale, e poi salutare le scene. Per consacrare il suo successo, molto egoriferito, al celeberrimo festival di Spoleto propone il classico Romeo e Giulietta.
I produttori sono scettici, i critici non vedono l’ora di polverizzarlo nero su bianco.
Inizia così per lui e i suoi collaboratori, compreso il compagno Lori (un toccante Maurizio Lombardi), e per il produttore (Alessandro Haber) un casting estenuante e massacrante.
Federico Landi Porrini con un frivolo e snob bastoncino di incenso come sigaretta non si fa remore di distruggere a parole i sogni di giovani attori che sfilano davanti a lui recitando il brano selezionato di Shakespeare.
Tra le candidate si fa notare Vittoria (Pilar Fogliati) che se da un lato è la nipote di una diva del teatro (una magnifica nonna: Margherita Buy) viene però esclusa a causa di un’ombra sul suo passato.
Determinata a ottenere comunque un ruolo nello spettacolo e con la complicità della sua amica truccatrice (esilarante e perfetta Geppy Cucciari), la giovane attrice decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento. È così che si trasforma in Otto Novembre, si propone per il ruolo di Romeo e ottiene la parte che nessuno riesce a conquistare. La situazione si complica quando il suo fidanzato (Domenico Diele), scartato per Romeo, viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio.
Romeo è Giulietta ha quel potere delizioso di influenzare il buon umore.
Veronesi e i suoi sceneggiatori sono riusciti a cogliere l’acutezza della realtà e descriverla con intelligenza.
La sceneggiatura ha tante sfumature: è una storia d’amore spiritosa e tenera sul mestiere del regista e dell’attore, poi è una storia sul rapporto tra teatro e cinema, sui sogni, è una storia attenta sulle persone e anche sulle situazioni.
Il tutto è raccontato con un frasario salace e disincantato, con ritmo vivace e interpretato con quel sentimento vivo, effervescente, comunque raro da trovare perché occorre fiducia (nel copione, nel regista e tra regista e attori) che rende la storia credibile.
Si ride con il cuore perché la comicità è fine e squisitamente cattiva, sa essere sprezzante e di buon gusto, e sa osare! E quel saper osare conquista.
“Fare la regia di un film come questo ha due importanti costanti da seguire – ha raccontato Veronesi – le emozioni della storia e le mie, che non sempre vanno di pari passo. A volte si distinguono, prendono strade diverse, ma è proprio questo il bello di questo mestiere – e cioè quando tu riesci a dare anima a dettagli, piccoli sguardi, sorrisi che in sceneggiatura non esistevano nemmeno. Questo era il film giusto per affrontare con dolcezza e cattiveria un mondo che conosco bene, e fare un mio personalissimo omaggio al teatro che ho frequentato molto in gioventù, dormendo quasi sempre.”
Produzione: Indiana Production, Capri Entertainment e Vision Distribution in collaborazione con Sky
Distribuzione: Vision Distribution