Zerocalcare ha dato azione e colore alla sua raccolta di storie de La profezia dell’Armadillo (2018) con un turbinio di parole ed emozioni condensate in una serie tv su Netflix.
Sei imperdibili episodi che si muovono fluidamente tra infanzia, adolescenza (o confusione ormonale) e quella che si dice essere l’età adulta, con Zerocalcare che fa da voce narrante mentre la sua coscienza, l’Armadillo, lo osserva sconvolto, scettico, scostante.
Sei originali episodi che giocano con un linguaggio forbito, riferimenti che spaziano dalla cultura letteraria a quella pop a quella di strada, che si intreccia all’esilarante e rilassato dialetto romano.
Sei episodi per raccontare il “balletto equilibristico” con i sentimenti e la realtà di chi va lento perché pensa che “la vita funzioni così: che basta strappare lungo i bordi, piano piano seguire la linea tratteggiata di ciò cui siamo destinati e tutto prenderebbe la forma che dove avere, perché a 17 anni hai tutto il tempo del mondo… Come Achille e la tartaruga”.
E poi in un attimo sei un adulto e non sai come e ti sei ritrovato faccia a faccia con rimpianti e responsabilità, non potresti lagnarti e ti rendi conto che non si può trovare fuori quello che manca dentro. E hai paura a guardare la linea tratteggiata sul fuglio.
Maledettamente divertente e meravigliosamente malinconico.
Tutto, dai ricordi sugli anni della scuola alle lamentazioni esistenziali nei confronti della propria incompiutezza, è narrato con la voce di Zerocalcare, che doppia tutti i personaggi, tranne l’armadillo, che ha la voce di Valerio Mastandrea. È con questo stratagemma che ogni capitolo della storia sembra costruire un tassello di un mondo fatto di pochissime certezze e di amicizie incrollabili. E quando nel finale tutti i pezzi saranno al loro posto, il mosaico che avranno costruito sarà una sorpresa per lo spettatore, ma anche per il protagonista.
Con la colonna sonora firmata da Giancane, Strappare lungo i bordi è una riflessione metropolitana sull’amicizia e sui rapporti umani, d’amore o di semplice socialità, una poesia imperfetta da divano e serie tv senza stereotipi, senza melodrammi, ma con una dolce e necessaria punta ingenua di sentimentalismo.
“È una storia che mi sta molto a cuore, e la sto a fa come voglio io. Nei linguaggi, nei contenuti, nella scrittura, è roba mia, il che significa che se viene na merda me l’accollo io. Al tempo stesso, come si vede già a partire da questi 50 secondi, sta cosa è realizzata decisamente meglio di quello che è nelle mie possibilità: questo perché ci stanno a lavorà un sacco di persone che sono quelle che poi fanno la differenza tra quello che faccio per i fatti miei e quello che stiamo facendo qui”.
Data di lancio: dal 17 novembre 2021 solo su Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo
Numero episodi: 6, ~15’ cad.
Scritta e diretta da: Michele Rech (Zerocalcare)
Voci: Valerio Mastandrea (Armadillo), Michele Rech (tutti gli altri personaggi, negli episodi da 1 a 5)
Prodotta da: Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing