Antoine Fuqua su sceneggiatura di Nic Pizzolatto maneggia il bello, perfetto e sobrio film danese, Il Colpevole, presentato in Concorso al Torino Film Festival del 2018, adattandolo con elementi “hollywoodiani” che ne opacizzano la brillantezza originale.
Prodotto da Netflix, vede una performance eccezionale di Jake Gyllenhaal (praticamente solo in scena).
Joe è un agente di Polizia di Los Angeles, in servizio a centralino delle chiamate d’emergenza del 911, dopo una serie di chiamate (le voci dall’altro capo del telefono sono di un cast mica da ridere: Riley Keough, Paul Dano, Ethan Hawke, Eli Goree, Da’Vine Joy Randolph e Peter Sarsgaard), riceve quella di una donna in difficoltà rapita dal marito.
La vicenda diventa primaria per Joe che, già testa calda di suo, contravviene alle regole, per cercare di aiutare la donna e i suoi figli piccoli, rimasti a casa da soli.
Nel frattempo e nel finale, veniamo a conoscenza della vicenda personale che ha coinvolto Joe – si comprende durante che è successo qualcosa di molto serio.
La serie di aggiunte – Los Angeles è devasta da incendi, la vita privata e lavorativa di Joe – appesantiscono il thriller.
Perché The Guilty nella sua versione originale è un ottimo film dalla suspense compatta. La versione di Fuqua, sempre ambientata in tempo reale, scompensa la tensione, e ogni tanto perde il ritmo per il voler aggiungere troppo. Non possiamo fare spoiler, ma quel troppo, argomento sentito, nel senso di caro al regista, è un argomento a parte, che qui stride.