“Young Hearts” di Anthony Schatteman

Il regista Anthony Schatteman si base sulle sue esperienze personali, alla sua infanzia difficile per raccontare i turbamenti, le “farfalle nello stomaco” del primo amore: “a molte domande non ottenevo risposte, né a casa né a scuola, ho vissuto un conflitto interiore e ho finito per nascondermi. Nel mio percorso verso l’età adulta, mi sono ritrovato a desiderare film e libri su questo argomento. Young Hearts era il tipo di film che volevo vedere allora, ma questo tipo di film semplicemente non esisteva! È giunto il momento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento: l’amore è universale e bisogna seguire il proprio cuore. Le generazioni prima di noi non sono state in grado di farlo e spero che Young Hearts possa causare anche il minimo cambiamento”.

Il 14enne Elias (Lou Goossens) inizia a provare un nervosismo strano quando conosce il coetaneo Alexander (Marius De Saeger), che si è appena trasferito con la famiglia nella casa accanto alla sua. Elias non sa dare un nome all’attrazione naturale che prova verso questa nuova amicizia. Durante una conversazione un po’ intima, Alexander rivela con grande naturalezza di essersi innamorato di un ragazzo Man mano che l’amicizia diventa più intensa, i due ragazzi non possono più negare i sentimenti reciproci, ma Elias non sa come comunicare questo suo amore, teme la reazione dei suoi amici, ma soprattutto della famiglia. Il nonno di Elias, Fred, senza che il nipote dica nulla, un giorno gli confida che avere sentimenti ed essere felici non può mai fare del male.

Dopo i due cortometraggi Kiss Me Softly, Follow Me e Petit Ami, Young Hearts, presentato nella sezione Generation KPlus della 74esima Berlinale, è il primo lungometraggio di Anthony Schatteman.
Con un linguaggio positivo e autentico, Young Hearts è un film di formazione sentimentale, sulla ricerca di se stessi, interpretato con delicata genuinità.