Lo sceneggiatore di Oldboy (2013) e Io sono leggenda (2007), Mark Protosevich, è il creativo di Sugar, serie televisiva dalle tinte noir in 8 episodi su Apple TV+.
L’intrigante Sugar è diretta per 5 episodi da Fernando Meirelles, regista brasiliano candidato all’Oscar per City of God (2004), gli altri 3 sono diretti da Adam Arkin (Chicago Hope, Sons of Anarchy); mentre Colin Farrell è anche uno dei produttori esecutivi della serie.
Farrell è l’eccezionale interprete di John Sugar, enigmatico ma empatico detective privato di Los Angeles. Mentre combatte i suoi demoni interni, Sugar, grande appassionato di cinema classico, idolatra star come Glenn Ford e Humphrey Bogart, (spesso ci sono brevi e intense, brillanti incursioni di citazioni cinematografiche con tanto di spezzoni, come Gilda, Touch of Evil ) decide di accettare un caso, nonostante non sia “in forma”. Ma quando vede la foto di una ragazza scomparsa, Olivia, capisce che deve trovarla. Quella foto ha un qualcosa contro cui lui non riesce a combattere, a dire di no. Olivia (Sydney Chandler) è la cara nipote del leggendario produttore di Hollywood Jonathan Siegel (James Cromwell, Succession). Mentre Sugar cerca di determinare cosa sia successo a Olivia, porterà alla luce anche i segreti della famiglia Siegel – alcuni molto recenti, altri sepolti da tempo.
8 episodi di varia durata, dai 50 minuti ai 30, non hanno tutti la stessa potenza narrativa. Insomma ci troviamo ultimamente a disquisire su problematiche di lunghezza. Talvolta batterebbero 2 episodi in meno, per non trascinare inutilmente la trama, facendole perdere ritmo e curiosità.
Ma Farrell è strepitoso, e la serie va vista quasi unicamente per lui, che a bordo della sua Corvette blu vintage segue labirintiche piste e false piste.