“Lucus a Lucendo – A proposito di Carlo Levi” di Alessandra Lancellotti, Enrico Masi

Scritto e diretto da Alessandra Lancellotti e Enrico Masi è un omaggio alle opere, letterarie e pittoriche di Carlo Levi.
Cominciamo dal titolo che si ispira all’espressione “Lucus a non lucendo”, bosco della non luce, usata Carlo Levi per descrivere il paesaggio verde e oscuro conosciuto durante il suo confino ad Aliano, paese poco distante da Matera.

Lancellotti e Masi dedicano un viaggio, letteralmente, alla scoperta dell’artista Carlo Levi, autore di uno dei capolavori della letteratura (testo che dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole) Cristo si è fermato a Eboli.

Carlo Levi ad Alassio

Il loro viaggio inizia da Alassio, città della Liguria, dove Carlo Levi ha vissuto (c’è una Pinacoteca intitolatagli, dove è possibile consultare testi unici scritti da lui), per andare a Ivrea, Torino e poi la Lucania, dove è sepolto, ma dove molto prima, era il maggio del 1935, scontò 3 anni di confino. Con la voce narrante del nipote Stefano Levi Della Torre, i registi non solo viaggiano per l’Italia, ma compiono un viaggio di indagine nel passato, dall’ascesa del fascismo alla guerra… gli stessi anni che Levi ha raccontato nelle sue opere.

Attraverso paesaggi che mozzano il fiato, alcuni brani tratte dalle sue opere, Lucus a Lucendo – A proposito di Carlo Levi indaga sul passato facendo luce sull’attualità. I testi di Carlo Levi sono ancora oggi di un’urgenza tesa, intensi e intrisi di modernità. Un uso sintetico, ma esaustivo, di immagini di repertorio e cinegiornali, con fotografie di ieri e riprese di oggi, emerge, anche grazie all’intellettuale Carlo Ginzburg, la figura di Carlo Levi, scrittore, pittore, medico, uomo politico per passione.

“La ricerca per il documentario è nata in luoghi che per anni abbiamo vissuto come osservatori sul mondo contemporaneo – racconta la regista – Se dapprima era il gusto per un certo tipo di paesaggio ordinario a muoverci, dopo si sono stratificate motivazioni antropologiche, letterarie e di storia sociale. In questa scoperta dell’eredità leviana, senso di coloro che abitano quei territori oscuri e dolenti, rimasti sepolti nel silenzio della storia. Pertanto dalle memorie di viaggio di Carlo Levi riportiamo a galla l’idea di un bosco tanto fitto da non filtrare la luce, uno spazio in cui fare esperienza della conoscenza dell’altro per meglio conoscere se stessi”.

Il mio articolo anche su https://www.nonsolocinema.com/lucus-a-lucendo-a-proposito-di-carlo-levi-di-alessandra-lancellotti-enrico-masi.html